Tra i tanti movimenti delle cinque sessioni di mercato che la Juventus ha affrontato da quando Antonio Conte ne è l’allenatore, ce n’è uno diverso da tutti gli altri. Perché l’arrivo di Angelo Ogbonna dal Torino non è stata soltanto un’operazione abbastanza inusuale tra rivali cittadine, ma è anche stato l’acquisto più oneroso dell’intera gestione Marotta (15 milioni in tre soluzioni più una serie di bonus che portano la cifra potenzialmente fino a 18 milioni). Ed è soprattutto stato il più voluto, determinato, insistito nome dello stesso Conte.
Sul difensore che traslocò a Torino da giovanissimo dalla “sua” Cassino il tecnico leccese è sempre stato disposto a giocarci la faccia. E Marotta lo ha accontentato. Conte è determinato a farlo sbocciare entro un paio di stagioni: per lui Ogbonna, sotto le giuste cure (arrivò al ritiro di Chatillon in condizioni atletiche a dir poco approssimative), diventerà molto presto uno dei top 10 difensori a livello mondiale. Un obiettivo impegnativo, soprattutto per il calciatore stesso che sa benissimo cosa pensa di lui il suo mister.
E sono le prestazioni tipo quella di Trebisonda in Europa League della scorsa settimana a segnare i passaggi esiziali richiesti da Conte, al quale brillano gli occhi a pensare ad un Ogbonna vice Bonucci e vice Chiellini (per adesso) a questi livelli. Davvero ottima la gara dell’ex granata in Turchia: autorevole, cattivo il giusto, finalmente sicuro anche con la palla tra i piedi. A dire il vero ci fu anche la prestazione di Madrid in Champions a fare da prima vera iniziazione in bianconero.
Poi una serie di prestazioni invece incerte, forse timide, sulle quali Conte ha lavorato profondamente con lo stesso Ogbonna perché è da quelle che si riparte per fare ancora meglio. E 15 milioni non sono pochi da affrontare, anche mediaticamente. In un anno e mezzo tutti capiremo meglio. Anche Prandelli o chi per lui.
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